Bonus efficientamento energetico 2023, le possibili agevolazioni

Bonus efficientamento energetico 2023, le possibili agevolazioni

Le detrazioni di cui si può beneficiare per migliorare le prestazioni energetiche della propria casa

Per chi vuole migliorare le prestazioni energetiche della propria casa, la legge di Bilancio 2024 potrebbe portare alcune importanti novità, a partire dal nuovo superbonus. Ma nel frattempo è possibile decidere di eseguire degli interventi sull’immobile beneficiando dei bonus per l’efficientamento energetico in vigore in questo 2023. Di quali agevolazioni si tratta? Scopriamolo insieme.

Bonus ristrutturazione casa 2023
Ad oggi, è possibile detrarre dall’Irpef il 50% delle spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2024, con un limite massimo di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare. Il bonus ristrutturazione 2023 deve essere ripartito in dieci quote annuali di pari importo. Come spiegato dall’Agenzia delle Entrate, per gli interventi di ristrutturazione realizzati su immobili residenziali adibiti promiscuamente all’esercizio di un’attività commerciale, dell’arte o della professione, la detrazione spetta nella misura ridotta della metà. Nel caso di spese sostenute per interventi antisismici, sono previste anche detrazioni più elevate, che possono arrivare fino all’85%.

Si ricorda che il bonus ristrutturazione è rivolto ai contribuenti soggetti all’Irpef, residenti o meno nel territorio dello Stato, che sostengono le spese di ristrutturazione. In particolare, a poter beneficiare dell’agevolazione sono i proprietari degli immobili oggetto dell’intervento, i titolari di diritti reali/personali di godimento sugli immobili, gli inquilini, il familiare convivente con il possessore o il detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (coniuge, componente dell’unione civile, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado), il convivente more uxorio (per le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2016).

Ecobonus efficientamento energetico 2023
L’ecobonus per l’efficientamento energetico può essere richiesto, ad oggi, per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2024. Come precisato dall’Agenzia delle Entrate, per la maggior parte degli interventi la detrazione è pari al 65%, per altri spetta nella misura del 50%. In quest’ultimo caso, nello specifico, rientrano l’acquisto e posa in opera di finestre comprensive di infissi, l’acquisto e posa in opera di schermature solari, l’acquisto e posa in opera di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili, la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione con efficienza almeno pari alla classe A o con impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili. La maggiore detrazione del 65%, come sottolineato dall’Agenzia delle Entrate, spetta se le caldaie, oltre a essere almeno in classe A, sono anche dotate di sistemi di termoregolazione evoluti.

La stessa Agenzia delle Entrate ha spiegato che per gli interventi effettuati sulle parti comuni degli edifici condominiali o che interessano tutte le unità immobiliari di cui si compone il singolo condominio, sono previste regole e misure diverse. Quando si ottengono determinati indici di prestazione energetica, si può usufruire di detrazioni più elevate (al 70% o al 75%), da calcolare su un ammontare complessivo non superiore a 40.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio. Per gli interventi sulle parti comuni degli edifici condominiali che si trovano nelle zone sismiche 1, 2 e 3, finalizzati congiuntamente alla riduzione del rischio sismico e alla riqualificazione energetica, è prevista una detrazione pari all’80%, se i lavori determinano il passaggio a una classe di rischio inferiore, o una detrazione pari all’85%, se gli interventi determinano il passaggio a due classi di rischio inferiori. Il beneficio, in questi casi, deve essere calcolato su un ammontare delle spese non superiore a 136.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio.

Superbonus 110
Il superbonus 110 per cento, introdotto dall’articolo 119 del decreto Rilancio, è passato al 90 per cento in base a quanto disposto dal governo lo scorso autunno con il decreto Aiuti quater. Nell’anno in corso, l’aliquota al 110 è rimasta in vigore per gli interventi eseguiti dai condomini purché l’assemblea condominiale abbia deliberato l’esecuzione dei lavori prima del 18 novembre 2022 e la comunicazione di inizio lavori asseverata sia stata inviata entro il 25 novembre 2022. Nel caso di villette e unifamiliari, come previsto dal recente decreto Omnibus, il superbonus si applica nella misura del 110 per cento per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023 a condizione che alla data del 30 settembre 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 30 per cento dell’intervento complessivo. Nel caso di interventi effettuati dagli istituti autonomi case popolari (Iacp), il superbonus spetta nella misura del 110 per cento per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023 a patto che alla data del 30 giugno 2023 siano stati effettuati lavori per almeno il 60 per cento dell’intervento complessivo.

Superbonus 90 dal 2023
In base a quanto disposto prima dal decreto Aiuti quater e poi dalla legge di Bilancio 2023, il superbonus è passato al 90%. Per chi ha deciso di avviare i lavori dal 1° gennaio 2023 e non ha presentato la Cilas entro il 25 novembre 2022, l’aliquota del superbonus è scesa al 90 per cento. In vista della prossima legge di Bilancio si sta già discutendo di quello che potrà essere il nuovo superbonus. In merito, sono state avanzate diverse ipotesi, ma per scoprire quali saranno i contorni dell’incentivo rimodulato bisognerà attendere la fine dell’anno.

 

Bonus mobili 2023
Ad oggi, può beneficiare del bonus mobili chi acquista entro il 31 dicembre 2024 mobili ed elettrodomestici nuovi di classe non inferiore alla A per i forni, alla E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla F per i frigoriferi e i congelatori e ha realizzato interventi di ristrutturazione edilizia a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto dei beni.

Si ricorda che il bonus mobili è una detrazione Irpef per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici, destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. La detrazione deve essere calcolata su un importo massimo di 8.000 euro per l’anno 2023 e di 5.000 euro per il 2024, comprensivo delle eventuali spese di trasporto e montaggio, e deve essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo. Il pagamento deve essere effettuato con bonifico o carta di debito o credito.

Bonus barriere architettoniche 2023
In questo contesto, bisogna comunque poi citare il bonus per l’eliminazione delle barriere architettoniche, che consiste in una detrazione fiscale del 75% per i lavori di eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici esistenti. L’ultima proroga intervenuta prevede che l’agevolazione resti in vigore fino al 31 dicembre 2025. La detrazione prevista per il bonus barriere architettoniche deve essere ripartita in cinque rate annuali di pari importo. Possono beneficiare del bonus barriere architettoniche persone fisiche, condomìni o imprese.
Per quanto riguarda i tetti di spesa che danno diritto all’agevolazione prevista dal bonus barriere architettoniche, la normativa di riferimento prevede i seguenti tetti:

50mila euro per edifici unifamiliari o unità immobiliari all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno;

40mila euro, moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti da 2 a 8 unità immobiliari;

30mila euro, moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti da più di 8 unità immobiliari.

Fonte: idealista.it

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