Il bonus verde è uno dei bonus edilizi previsti dal Governo anche per il 2022. Di cosa si tratta? In sostanza, di un aiuto per chi riqualifica e valorizza aree aperte e spazi verdi della propria abitazione. Così come tutti gli altri bonus edilizi, è prevista una agevolazione sotto forma di detrazione Irpef distribuita su più anni, nello specifico dieci.
Proviamo a comprendere al meglio come funziona questa misura e quali tipologie di interventi comprende .
Bonus verde 2022: confermato dal Governo
Il bonus verde è stato prorogato per il 2022 da parte del Governo guidato da Mario Draghi, ex Governatore della Banca Centrale Europea, ma non è in realtà l’unico. Come detto, si colloca nel quadro dei bonus edilizi ed è solo uno di questi, per altro tra i meno noti.
Infatti, il bonus verde permette di recuperare il 36% della spesa sostenuta fino ad un massimo di 5.000 euro. Facendo un semplice calcolo, il massimo della detrazione ottenibile è quindi pari a 1.800 euro distribuiti come detto in precedenza su dieci anni. Un aiuto interessante per quanto riguarda le aree esterne della propria abitazione, ma non è tutto: il Governo lo ha già prorogato fino al 2024.
Questo bonus ha dunque ancora lunga vita, a differenza di alcuni altri bonus edilizi che hanno un destino segnato a fine 2022 o un possibile calo nel 2023. È il caso del Superbonus e del bonus facciate, sicuramente due dei più famosi tra i bonus edilizi.
Cosa rientra nel bonus?
La domanda è interessante, ma possiamo già mettere in chiaro che non è cambiato nulla dal punto di vista pratico rispetto allo scorso anno solare. Il bonus verde è stato riconfermato così com’era.
In ogni caso, gli interventi ammessi sono i seguenti: sistemazione e rifacimento a verde di aree esterne private di edifici già esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzione, così come sistemi ed impianti di irrigazione e realizzazione di pozzi, di coperture a verde ed anche di giardini pensili.
Questi gli interventi ammessi, che, come visibile, sono numerosi e semplicemente legati alle aree esterne dell’abitazione. Ci si potrebbe però chiedere anche quali sono gli interventi non ammessi all’interno di questo bonus.
Semplicemente, non sono ammessi i cosiddetti “lavori in economia” e tutto ciò che è assimilabile a manutenzione ordinaria di aree verdi già esistenti. Serve quindi che vi sia un certo tipo di lavoro di trasformazione dell’area interessata, non semplicemente la cura di aree verdi che esistono da tempo e che quindi necessitano della manutenzione.
Come ottenere il bonus verde 2022?
Ottenere il bonus verde, così come gli altri bonus edilizi, è piuttosto semplice. Non ci sono infatti particolari requisiti da rispettare: il bonus è aperto a tutti i cittadini che semplicemente certificano i lavori avvenuti su un’abitazione di proprietà.
Una volta verificata la proprietà dell’edificio e l’effettivo sostenimento dei costi legati alle aree verdi, il bonus è automaticamente riconosciuto. Come detto, non si tratta di un bonus che viene erogato, ma piuttosto di una riduzione dell’Irpef da pagare (è il concetto di detrazione).
Se il bonus maturato è quindi pari all’importo massimo, cioè 1.800 euro, si otterrà una detrazione sull’Irpef da pagare di 180 euro l’anno per dieci anni. Altrettanto vale se la spesa sostenuta è 5.000 euro, dato che appunto questa è la detrazione massima.
Per quanto riguarda quindi gli aspetti tecnici, il bonus ha funzionamento semplice rispetto ad altri suoi “colleghi”, come il Superbonus ed il bonus facciate. Questi, infatti, sono più complessi e permettono di ottenere in detrazione cifre molto più elevate e fanno riferimento a lavori strutturali ben più complessi e lunghi.
Come pagare per avere il bonus?
L’unico altro aspetto tecnico da considerare è quello del pagamento. Questi bonus, non solo il bonus verde, hanno anche l’obiettivo di combattere l’evasione, piuttosto diffusa in ambito edilizio, e per farlo il Governo si è affidato al meccanismo della detrazione solo per chi effettua i pagamenti attraverso sistemi tracciabili.
Ci riferiamo dunque ai bonifici bancari o postali, per citare il mezzo più utilizzato, facilmente verificabili e “visibili” agli occhi dello Stato, a differenza di tutte le transazioni in contanti.
In ogni caso, la detrazione avviene solo se le fatture vengono pagate in questo modo e poi conservate; solo così è possibile dimostrare la spesa sostenuta in futuro (il tempo tecnico è dieci anni).
Per tutti gli altri aspetti tecnici del bonus suggeriamo di visitare la pagina dedicata sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
Fonte: wikicasa