Le case più efficienti energicamente vengono vendute a un prezzo superiore del 25% rispetto agli immobili appartenenti a una classe energetica inferiore. È quanto emerso da uno studio condotto da Banca d’Italia sulla base dei dati forniti da Immobiliare.it.
L’obiettivo dello studio di Banca d’Italia
L’obiettivo del paper, dal titolo The capitalization of Energy Labels into House Price. Evidence from Italy (Loberto et al., 2023) – in italiano L’impatto della classe energetica sui prezzi delle case – è misurare quanto il passaggio da una classe energetica bassa a una alta influisce sul prezzo degli immobili in Italia.
Il paper completo è consultabile sul sito di Banca d’Italia.
Dati e metodo
I dati forniti a Banca d’Italia da Immobiliare.it sono quelli relativi agli annunci online di case in vendita che riportano, tra le informazioni sull’immobile, anche la classificazione energetica dell’immobile stesso.
Lo studio è stato condotto utilizzando un’analisi di regressione OLS (Ordinary Least Squares) in cui:
- la variabile dipendente è il logaritmo del prezzo;
- le variabili indipendenti sono rappresentate da un vettore di variabili strutturali riferite all’immobile, corrispondenti, nello specifico, alla superficie, allo stato dell’abitazione, al numero di locali presenti e così via.
Il modello è stimato:
- per ogni zona climatica(la classe A comprende tutte le classi dalla A1 alla A4; le classi B, C, D, E, F sono considerate separatamente);
- per le singole province accorpando le classi energetiche in macro gruppi (F-G, D-E, B-C, A).
Il risultato sul rapporto tra classe energetica e prezzo delle case
L’analisi ha evidenziato che in Italia gli immobili riconducibili a una classe energetica efficiente sono pochi e costosi – nettamente più costosi di quelli appartenenti alle classi energetiche meno efficienti. In particolare, nel 2022 solo il 10% degli immobili in offerta sul portale online era classificato con classe da A1 ad A4, contro il 65% appartenenti alle classi F o G.
A livello nazionale, gli immobili di classe A sono venduti a un prezzo superiore del 25% rispetto a quelli di classe energetica G.
Non tutte le zone, però, sono uguali. Tra le province c’è uno scarto notevole, dovuto principalmente alle diverse condizioni climatiche in cui versano le regioni italiane e ai diversi standard tecnici per misurare l’efficienza energetica: il price premium per gli immobili di classe A varia tra il 7% e il 45%.
Comprare una casa energicamente efficiente, dunque, ha un costo che spesso è tutt’altro che indifferente per l’acquirente. Ma la lotta al cambiamento climatico passa anche da qui, dalla scelta degli immobili, ed è una sfida più che mai importante per garantire un futuro migliore alle future generazioni. Si stima che gli edifici residenziali in tutta l’Unione Europea rappresentino circa il 9% di tutte le emissioni di Greenhouse Gases (GHG), ma la percentuale è ancora più significativa in Italia: 12,5%, a causa di edifici particolarmente vecchi, certamente ricchi di storia e fascino ma dannosi per il pianeta (e per la bolletta).
Fonte: immobiliare.it