Cos’è lo sconto in fattura e come funziona? Proviamo a rispondere a questa domanda in maniera semplice, chiarendo a tutti i potenziali beneficiari dei bonus edilizi come usufruirne in maniera semplice e veloce.
Come molti sapranno, si tratta della modalità alternativa alla normale detrazione Irpef ed è generalmente associata all’altra modalità prevista, cioè la cessione del credito. Quest’ultima è leggermente più complessa dal punto di vista burocratico ed ha attraversato molte più novità, soprattutto per quanto riguarda il rischio di frodi a cui lo Stato ha dovuto far fronte in questi anni.
La detrazione Irpef è un vero e proprio “sconto” sulla Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche da pagare, ma viene distribuita nel tempo e non è quindi una modalità diretta per l’erogazione di un bonus. Ecco perché sconto in fattura e cessione del credito hanno riscosso così tanto successo. Vediamo quindi tutto ciò che serve sapere proprio sullo sconto in fattura.
Sconto in fattura: perché esiste?
Partiamo quindi proprio dal motivo per cui il Governo ha deciso di mettere a disposizione dei cittadini questa possibilità, alternativa alla detrazione Irpef. Si tratta della modalità con cui i cittadini usufruiscono dei bonus edilizi, vale a dire quei bonus gestiti da Agenzia delle Entrate con cui viene data ai cittadini la possibilità di ricevere un aiuto economico per la realizzazione di specifiche tipologie di lavori sulla propria abitazione.
Sicuramente il più famoso e generoso è il Superbonus, ma ci sono anche tanti altri bonus che possono dare un aiuto economico non indifferente ai cittadini: bonus facciate, bonus mobili ed elettrodomestici, bonus verde, sismabonus, ecobonus ed altri ancora.
Si tratta nel complesso di misure che mirano a rendere più moderne e sicure le case degli italiani. La modalità per ottenere la cifra che spetta è la già citata detrazione Irpef, in genere per cinque o dieci anni. Se si matura un costo detraibile al 50% e la spesa è pari a 10.000 euro, qualunque sia il bonus, si otterrà una detrazione Irpef di 500 euro per dieci anni (arrivando così a 5.000 euro, il 50% di 10.000 euro di spesa).
Lo sconto in fattura non è altro che un modo semplice e veloce, almeno in teoria, per ottenere questi stessi vantaggi ma in poco tempo, pochissimo rispetto ai dieci anni previsti alla detrazione Irpef.
Non stupisce, quindi, che i cittadini si siano affrettati proprio per usufruire di questa opportunità, così come anche per la cessione del credito.
Sconto in fattura: come funziona?
Lo sconto in fattura ha un funzionamento semplice che non richiede nemmeno particolari approfondimenti, in quanto è molto diretto. Una volta che si decide che lavori fare e come renderli compatibili con il bonus in questione, è sufficiente comunicare all’azienda che effettua i lavori che si ha intenzione di usufruire dello sconto in fattura.
Effettivamente, va detto che non tutte le imprese utilizzano questo mezzo; tuttavia è sufficiente informarsi prima che comincino i lavori (e prima di pagare, soprattutto) per avere tempo e modo di rivolgersi ad altre imprese edili.
In sostanza, lo sconto in fattura è un anticipo della detrazione che permette al cittadino di non dover anticipare di tasca propria le spese da sostenere. In questo modo il bonus diventa veramente accessibile a tutti. Anche chi ha minore disponibilità economica può riflettere circa la possibilità di effettuare dei lavori oggetto di bonus sapendo perfettamente quale spesa deve sostenere.
Esempio pratico
Per rendere più chiaro il funzionamento dello sconto in fattura, ecco un esempio pratico. Ipotizziamo che Mario Rossi voglia usufruire del bonus facciate che ha una detrazione pari al 60%, realizzando quindi dei lavori di rifacimento delle facciate esterne della propria abitazione.
Ci si rivolge ad un’impresa edile, ci si accerta che accetti di usufruire dello sconto in fattura e dopo questo passaggio si può cominciare con i lavori. Naturalmente, devono rispettare i criteri previsti per usufruire del bonus.
Sarà inoltre necessario non solo effettuare i pagamenti attraverso metodi tracciabili, ma dimostrare anche che le spese sostenute sono effettivamente coerenti con i lavori dichiarati. In questo modo non si avrà alcun tipo di problema.
Una volta fatto ciò, a lavori ultimati, si potrà pagare solo il 40% del prezzo complessivo: se fossero 20.000 euro di intervento, per continuare l’esempio, solo 8.000 saranno a carico del proprietario di casa, mentre gli altri 12.000 l’impresa edile li recupererà direttamente dallo Stato.
Un metodo che si intuisce quanto sia utile, comodo e rapido rispetto agli altri previsti.
Sconto in fattura: il Governo stringe?
L’impressione avuta negli ultimi mesi è che il Governo voglia stringere i criteri, aumentare le regole da seguire ed in generale mantenere alto il livello di burocrazia e si spera anche di sicurezza.
Questi bonus, soprattutto con sconto in fattura e cessione del credito, sono stati per molti l’occasione per realizzare frodi importanti ai danni dello Stato; questo non può essere accettabile. Sono arrivate delle restrizioni a fine 2021 come con il decreto antifrode, ma sostanzialmente il mezzo migliore è quello di aumentare i controlli.
In questo modo, diventa però anche sempre più difficile usufruire di aiuti per i cittadini, come per esempio proprio lo sconto in fattura. L’equilibrio tra burocrazia e possibilità d’accesso deve tassativamente esserci; se così non fosse si rischierebbe di non raggiungere nessuno e ciò che sarebbe un bonus diventa di fatto solo un’illusione.
Al momento lo sconto in fattura costituisce comunque un’ottima opportunità da prendere al volo. Resta però l’incognita sul futuro di questa alternativa alla detrazione Irpef, così come della cessione del credito.
Fonte: wikicasa